Hanno continuato a votare per Stefano Rodotà in tutte le sedute. I rappresentanti del Movimento 5 Stelle, dopo l’elezione di Giorgio Napolitano per il secondo mandato da presidente della Repubblica, hanno iniziato a manifestare il loro dissenso, insieme ad una grande fetta di elettori del Pd, sconcertati per le mosse del loro partito. La seduta presieduta da Laura Boldrini sta per terminare quando riusciamo a contattare telefonicamente il “cittadino” senatore Gianluca Castaldi. “Questa elezione è il rantolo della casta– commenta a caldo Castaldi-. Ci sono interessi molto grandi dietro questa scelta. In questo momento provo una grande amarezza e delusione per l’unione della casta. Il Pd non si rassegna neanche mentre perde consenso”.
E’ la serata della dura protesta del Movimento 5 Stelle, dei suoi sostenitori, e di tanti cittadini. Ma tra i banchi di Montecitorio si inizia a guardare già al futuro. “Ora noi continuiamo a lavorare all’interno delle commissioni come abbiamo fatto dall’inizio della legislatura – ha annunciato Castaldi-. La gente ha dimostrato già col voto di essere profondamente delusa. Le manifestazioni in piazza ne sono la chiara evidenza”.
Il Movimento 5 Stelle ha mantenuto la linea emersa dalle Qurinarie. Dopo il no di Miriana Gabanelli e Gino Strada il candidato è statto Stefano Rodotà. Un esponente politico di centrosinistra a cui il centrosinistra ha detto no. “Non so perché il Pd abbia detto no a Rodotà. Votandolo avrebbe messo noi all’angolo. Lui sarebbe stato un presidente trasversale, era il candidato dei cittadini. E nessuno del Pd ha saputo dare una sola motivazione per cui non hanno voluto votare Rodotà”.