Marco Del Vecchio querela sua sorella per diffamazione e l’avvocato di lei replica dicendo che l’indagato dell’omicidio di via Anghella “risponderà anche del reato di calunnia”. Sarà anche una battaglia legale tra fratelli la vicenda giudiziaria scaturita dal duplice assassinio avvenuto a Vasto il 17 novembre scorso. Quel pomeriggio sono stati barbaramente ammazzati nella loro casa con 111 coltellate Emidio Del Vecchio, 78 anni, e sua moglie, Adele Tumini, 75.
Indiziato dell’omicidio è il loro figlio 37enne, Marco Del Vecchio, in carcere a Torre Sinello dalla tarda mattinata del 18 novembre. Lui si professa innocente, dice che non si trovava in casa al momento del delitto e, il 9 marzo scorso, ha querelato la sorella per diffamazione, sostenendo che Nicoletta nelle dichiarazioni rese al sostituto procuratore di Vasto, Enrica Medori, avrebbe “riferito episodi non rispondenti a verità”, spiega l’avvocato Raffaele Giacomucci, che difende l’indagato.
Non è la prima azione legale contro la sorella. “La precedente querela”, presentata l’8 ottobre 2012, “per presunti maltrattamenti, assolutamente inesistenti, è stata già archiviata dalla magistratura”, ricorda Gianni Menna, avvocato di Nicoletta Del Vecchio e di suo fratello Osvaldo, parti lese in questa triste storia. Riguardo alla presunta diffamazione “abbiamo preso informazioni presso la Procura di Vasto. Aspettiamo le decisioni della magistratura, ma è evidente che la denuncia è strumentale e lascia intendere quali sentimenti pervadano l’animo dell’indiziato. Rispediamo l’accusa al mittente e rimaniamo allibiti di fronte a tanto inutile rancore. In futuro Marco Del Vecchio – sostiene Menna – risponderà anche del reato di calunnia”.