Sussidiarietà e turismo oggi. Idee e sinergie in favore del bene comune. E’ il tema attorno al quale verterà il convegno organizzato a Vasto da Studioware in collaborazione con Vasteggiando.it e ZonaLocale.it.
Appuntamento domattina alle 10 nell’aula magna dell’Istituto tecnico commerciale Palizzi di Vasto. Saluto e apertura dei lavori affidati al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. Relatori saranno l’avvocato Vincenzo Bassi, tributarista, membro della commissione Sussidiarietà della Regione Abruzzo; Antonio Rizzo, dirigente del settore Turismo, Marketing territoriale e Sviluppo rurale della Provincia di Lecce; Rosanna Di Michele, responsabile dell’associazione culturale Abruzzo in tavola-Promozione della cucina tipica abruzzese e dei suoi prodotti; Gaetano Fuiano, dirigente presso l’Istituto tecnico economico Palizzi di Vasto; Rosanna Di Toro, cui è affidata la presentazione dell’iniziativa associativa; Sabrina Bocchino, responsabile commerciale di ZonaLocale.it. Modera il dibattito Vincenzo Bassi.
“L’iniziativa vuole sensibilizzare e promuovere la conoscenza del principio di Sussidiarietà con l’obiettivo, a dire il vero un po’ temerario, di gettare le fondamenta per un futuro migliore attraverso il Buon Cambiamento”, spiega Renato De Ficis di Studioware.
“Sul tema del Cambiamento, oggi, non ci si risparmia affatto. Viene proposto e talvolta imposto da ogni direzione, interessando tutti, persone, imprese e istituzioni.
Ma a cosa serve il Cambiamento e cos’è il Buon Cambiamento?
Il nostro territorio, inteso più ampiamente rispetto alla nostra città, è esposto a forti rischi sociali per lo più dati dall’eventualità di delocalizzazione di alcuni grandi gruppi industriali, oltre che dal Cambiamento prodotto dalla globalizzazione dei mercati. Oggi, ad esempio, il settore del turismo è completamente differente rispetto a soli 10 anni fa. Per questo può essere necessario agire dal basso, in armonia con le istituzioni, affinché venga impiegata e valorizzata la sensibilità di chi è in campo, direttamente, come amministratore, cittadino, professionista, operatore commerciale o imprenditore, verso un virtuoso percorso orientato all’Eccellenza. Un percorso focalizzato, voluto, bramato necessariamente da tutti.
Il Bene Comune è una prerogativa su cui ognuno, con compiti e ruoli differenti, può cooperare. Per farlo occorre agire in armonia, insieme, progettando e agendo. Per questo occorre migliorare le nostre reali capacità di fare sinergia, rete, cooperazione e sistema. Occorrono certamente competenze ma urge lavorare anche sulle attitudini, sulle culture, per questo è utile “gettare un seme” verso le nuove generazioni, affinché possano crescere buoni e vigorosi arbusti, pronti per la sfida dei mercati che già oggi ci vede impegnati duramente, e così sarà, sempre più.
Se ci sarà un futuro migliore sarà per merito di coloro che non hanno perso la speranza, persone che l’hanno saputa tenere viva, pulsante dentro se, ma soprattutto spesa assieme ad altri, generando Valore.
E’ Valore un’iniziativa che si chiama Assoeventi che nel primo anno di vita promuove e coordina eventi di grande portata, è Valore una DMC (Destination Management Company) che aggrega operatori turistici, è Valore anche l’investimento di una piccola impresa che si chiama Studioware che con sforzi immensi investe proprie risorse per mettere in risalto il territorio che ama e su cui è radicata. E fortunatamente ci sono altre iniziative che segnano questa fase congiunturale difficile ma, al contempo stesso, anche ricca di interessanti novità.
Il convegno di sabato mattina vogliamo sia segno tangibile del Buon Cambiamento che sentiamo già in atto sul nostro territorio”.
Bassi si sofferma sul concetto di responsabilità: “Non si partirà mai senza che ognuno di noi si senta responsabile del proprio futuro e quindi delle persone che gli stanno attorno, a cominciare dalla propria famiglia. Non è possibile che altri si preoccupino della nostra famiglia se non siamo noi stessi a interessarcene per primo.
Allo stesso modo vale per la nostra comunità allargata.
E quindi, cominciando dal senso di responsabilità nei confronti della propria famiglia, sarà possibile arrivare al senso di responsabilità nei confronti della propria comunità di appartenenza, così da rendere necessario l’ampliamento del senso e dell’ambito delle varie iniziative sociali ed economiche. In questo modo si potrà sperare di cambiare l’offerta di produzione e servizi e quindi il lavoro, che, per durare, dovrà essere utile per chi ne beneficia e qualificante per chi lo presta.
È chiaro che se non si è comunità, comprendendo gli altri, vivendo insieme agli altri, non si possono individuarne i bisogni e quindi mancheranno al lavoro quei requisiti di qualificazione e utilità di cui si è fatto cenno”.