“Il silenzio delle istituzioni a tutti i livelli è assordante”. Per rompere questo muro di silenzio sabato mattina davanti all’ingresso della Nwe Trade, nella zona industriale di Gissi, i lavoratori e le lavoratrici della ex Golden Lady torneranno a riunirsi per un presidio, per “mettere nuovamente in risalto il dramma che stanno vivendo tutte le lavoratrici ed i lavoratori, unitamente alle loro famiglie, a causa della mancata riconversione e degli impegni non rispettati che tanto disagio stanno creando anche all’intero territorio”.
La riconversione dello stabilimento che produceva calze di fatto non è stata effettuata. O è stata effettuata solo in parte. Entro il 22 marzo, secondo gli accordi, la New Trade avrebbe dovuto riassumere 75 unità lavorative. Oggi sono solo in 12 ad avere il lavoro, “mentre le rimanenti sono state in precedenza licenziate o addirittura neanche richiamate”.
In questi mesi la situazione è andata sempre più peggiorando. E da qualche tempo non sembrano esservci spiragli positivi. Per questo gli ex dipendenti Golden Lady tornano a far sentire la loro voce, per rompere il silenzio “assordante delle istituzioni, dopo le passerelle effettuate all’atto della firma dell’accordo”.
Un nuovo presidio, come ce ne erano stati tanti prima dell’accordo conle due società che hanno rilevato il capannone della Golden Lady. E come ce ne sono stati altri quando ci sono stati i licenziamenti, i cancelli chiusi e tanti altri problemi. L’azione lanciata dai lavoratori è per ribadire “con forza che una soluzione va trovata in tempi brevissimi”.