E’ sempre emozionante osservare la statua del Cristo Morto che esce dalla chiesa di Sant’Antonio, portata a spalla dai membri della Confraternita del Pio Monte dei Morti. Prima, le statue con i simboli della Passione e morte di Gesù. Ci sono tutte le Confraternite della città e tanti semplici fedeli che per devozione portano una statua sulle loro spalle. A scortare la sacra effige tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine.
Il corteo sfila per le strade della città, con la luce delle candele che illumina il percorso. Tanta gente, come ogni anno, assiepata ai lati delle strade per assistere al rito che unisce religione e tradizione.
Le note struggenti del Miserere, intonate dalla Schola Cantorum Zaccardi, guidata dal maestro Luigi Di Tullio, sono la colonna sonora della Processione del Venerdì Santo. Dopo aver percorso le strade della città la processione è arrivata davanti alla concattedrale di San Giuseppe. Qui don Francesco Pampinella, parroco di San Giovanni Bosco, ha guidato un semplice ma intenso momento di preghiera, prima di dare la benedizione finale. “La croce è segno dell’amore di Dio per ogni uomo -ha detto don Francesco-. La croce è il segno dell’amore di Gesù per ogni uomo, dono della sua vita fino al sangue. Noi cristiani non possiamo essere uomini tristi, non possiamo scoraggiarci perchè Gesù è con noi, in noi, ed ha sconfitto la morte”.
Anche don Stellerino D’Anniballe, animatore da anni di questa solenne processione, ha voluto lanciare un messaggio alla città facendo riferimento alla figura di Papa Francesco. Poi le statue hanno fatto ritorno in chiesa, con un breve momento di preghiera guidato proprio da don Stellerino davanti Sant’Antonio.
Foto – Settimana Santa 2013 – Processione del Venerdì Santo
a cura di Giuseppe Ritucci