Lo striscione “Movimento Vasto”, dopo aver campeggiato durante il comizio di chiusura a piazza San Giovanni, questa mattina è stato protagonista anche davanti a Palazzo Madama. Prima seduta del Senato, con il vastese Gianluca Castaldi, eletto con il Movimento 5 Stelle, che ha fatto per la prima volta il suo ingresso in aula. Ad accompagnarlo in questo momento alcuni attivisti vastesi, che hanno condiviso con lui il percorso di questi anni, fino ad arrivare all’ultima campagna elettorale, conclusasi trionfalmente. “Siamo venuti per essere vicini a Gianluca -dice Pietro Smargiassi-. Qui nella piazza sono rappresentate un po’ tutte le regioni. E’ davvero una mattinata storica”.
Per Castaldi e gli altri grillini la prima seduta in aula ha l’aria di un primo giorno di scuola. Sono i più ricercati dalla stampa nazionale, visto che sono tutti giovani alla prima esperienza politica. All’uscita dal Senato, dopo la prima seduta che si è conclusa con un nulla di fatto per l’elezione del presidente, Castaldi è andato a pranzo con i suoi amici vastesi. “In aula ci guardavano come degli extraterrestri – ci dice al telefono -, ma si sono accorti che siamo persone normali. Ho avuto modo di parlare con l’abruzzese Federica Chiavaroli. Sapeva che ero nel mondo dello sport perchè anche lei ha giocato a basket”.
Nel corso della votazione i senatori del Movimento 5 stelle hanno votato per Orellana (52 voti sui 54 senatori). “Siamo compatti -commenta Castaldi-, abbiamo votato il nostro candidato e continueremo a farlo. Rimaniamo sulla nostra linea, comportandoci in maniera molto rispettosa delle istituzioni. Si parla di rifiuto agli incontri con gli altri partiti. Noi abbiamo detto che siamo disposti a farli quando vogliono loro. Semplicemente, quando iniziano, noi accendiamo la telecamera, come abbiamo sempre fatto”.
In questa prima giornata c’è spazio anche per le emozioni. “Certamente quando sono entrato e mi sono seduto è stato molto emozionante. E’ stato bello anche trovare gli amici qui fuori. Ma loro non sono fuori, perchè con noi sono tutti dentro, sperando di cambiare le cose”.