Mario Olivieri e Luigi Marcello appoggiano alle elezioni politiche di domenica e lunedì prossimi Intesa Popolare, una lista di centrodestra. Come fanno allora a stare in un’amministrazione comunale di centrosinistra? Lo chiede il Partito socialista di Vasto, entrando a gamba tesa nella competizione elettorale.
In Comune torna lo spauracchio della crisi. Con i suoi tre consiglieri, il Psi, che da settembre chiede un assessorato (da assegnare a Luigi Masciulli) e la riduzione del numero degli assessori, ora punta il dito contro Giustizia sociale, la lista civica che a Vasto è alleata col centrosinistra, ma a Chieti e alle elezioni nazionali sostiene il centrodestra: “Crediamo che i rappresentanti di Giustizia Sociale all’interno del Consiglio e della Giunta di Vasto, ovvero Mario Olivieri e Luigi Marcello debbano finalmente chiarire la loro posizione”, si legge in un comunicato diffuso stamattina da Luigi Rampa, segretario cittadino del partito della rosa.
“Per le prossime elezioni politiche, Giustizia Sociale è confluita in Intesa Popolare di Giampiero Catone, lista satellite della galassia berlusconiana (insieme alla Lega Nord, a La Destra, ecc…), il cui portavoce è Vittorio Sgarbi. Lista che vede, in Abruzzo, Bruno Di Paolo capolista alla Camera e Benigno D’Orazio capolista al Senato.
Ebbene, Benigno D’Orazio ha dichiarato che “Con Intesa Popolare abbiamo riprodotto, in piccolo, quello che dovrebbe essere un vero centrodestra” (intervista del 07.02.2013), mentre Bruno Di Paolo ha dichiarato che “Intesa Popolare è il naturale approdo di Giustizia Sociale” (intervista del 08.02.2013) e che “siamo la parte cattolica del centrodestra” (intervista del 29.01.2013).
Ed allora, crediamo che i rappresentanti di Giustizia Sociale all’interno del Consiglio e della Giunta di Vasto, ovvero Mario Olivieri e Luigi Marcello debbano finalmente chiarire la loro posizione.
Nel caso in cui intendessero ancora condividere e sostenere il percorso amministrativo del indaco Luciano Lapenna, è assolutamente necessario che dicano da che parte intendono farlo: dalla destra, dal centro o dalla sinistra.
Dalla risposta – avverte Rampa – il Psi regolerà la propria azione politica e amministrativa“.
Il caso “insegne luminose” – I socialisti vanno all’attacco anche sulle pesanti multe e l’ordine di abbattimento delle insegne luminose a bandiera che il Comune ha notificato a centinaia di commercianti a dicembre. Provvedimenti che hanno causato proteste e contenziosi legali.
“In una intervista rilasciata l’11 dicembre scorso – ricorda il Psi – l’assessore al Commercio del Comune di Vasto, Mario Olivieri, in merito alla spinosa questione delle insegne luminose, ebbe a dichiarare: I commercianti devono abbattere i pali con le insegne. Purtroppo, non c’è altra soluzione. Il Regolamento del 1995 non risulta applicabile perché è pasticciato, fumoso e, di conseguenza, non fornisce ai funzionari municipali e alla polizia urbana nessuna certezza interpretativa. Lo cambieremo. Invito i commercianti a rifare la domanda al più presto. Entro un mese l’amministrazione comunale varerà il nuovo regolamento.
Ora, a parte il fatto che, come già puntualizzato dal Psi in più di una occasione, il Regolamento non è affatto pasticciato e fumoso; ciò, in virtù delle opportune integrazioni e modificazioni apportate dal Consiglio Comunale nella seduta del 27.10.2011, con deliberazione numero 123.
Ma, anche lo fosse, ad oggi, a distanza di oltre 2 mesi dalla promessa dell’assessore Olivieri, del nuovo Regolamento non v’è traccia.
Ribadiamo, dunque, che la vicenda é stata gestita in maniera superficiale ed approssimativa.
Occorre, perciò, che si faccia immediatamente chiarezza e si mettano i commercianti e gli imprenditori nella condizione di poter operare nel rispetto delle regole e della legalità.
Siamo convinti che un amministratore non possa fare promesse e poi lasciarle cadere nel vuoto.
Bruno Di Paolo, fondatore e leader di Giustizia sociale, movimento di appartenenza dell’assessore Olivieri e del consigliere Luigi Marcello, ha sempre pubblicamente affermato che la differenza fra i militanti di Giustizia sociale e gli altri politici consiste semplicemente in questo: i primi fanno i fatti, mentre i secondi fanno solo chiacchiere.
A questo punto ci viene un dubbio. Non è che l’assessore Olivieri – chiede Rampa con sarcasmo – si è già immedesimato nel personaggio di Silvio Berlusconi, nuovo punto di riferimento di Giustizia sociale?”.