“Una giornata storica”. Così l’hanno definita molti dei partecipanti all’incontro presso la sede vastese di Confindustria per presentare la nuova opportunità per il Porto di Punta Penna. A partire da giovedì 14 febbraio nello scalo vastese transiteranno le navi container. Una vera e propria rivoluzione nell’attività portuale, visto che fino ad oggi erano transitate solo navi per il carico e scarico di singole tipologie di prodotto. Con questo accordo Vasto si aggancerà al corridoi numero 5 dell’Adriatico.
Le navi che faranno scalo a Vasto raggiungeranno poi Trieste, dove i container verranno trasbordati su navi “madre”, che hanno una portata di circa 18mila container, pronte a fare rotta verso tutte le località del mondo. “Emozionato per questo accordo che inizia a risolvere un grande problema per l’Abruzzo”, ha detto il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera.
Questo passaggio è stato reso possibile anche dagli ultimi lavori fatti al bacino vastese, costati 8 milioni di euro, come ha ricordato il sindaco Luciano Lapenna. E c’è il Piano Regolatore Portuale, sbloccato grazie all’impegno del comandante del Circomare Giuliano D’Urso, che oggi è al vaglio del consiglio superiore dei Lavori Pubblici e presto potrebbe trovare applicazione. Molto è stato fatto e tanto c’è da fare. Come avere la possibilità di realizzare uno scalo ferroviario che arrivi fin sulle banchine, come ha rimarcato Primavera.
Sarà la Maersk Line a gestire il collegamento tra Vasto e Trieste. “Si tratta della compagnia più importante del mondo -ha commentato Alberto Rossi, della Frittelli, che da decenni opera su Vasto-. Per questo porto è un passaggio epocale, si fa un grande passo in avanti, con evidenti benefici per tutte le aziende del territorio. Da Vasto si potrà spedire con i container verso tutto il mondo, e si potrà quindi ricevere merce da ogni destinazione”.
E’ stato il presidente della Camera di Commercio, Silvio Di Lorenzo, a dare la dimensione di questa operazione. “Faccio l’esempio della Honda. Per far arrivare un conteiner da Shangai ci vogliono circa 900 dollari. Il container oggi arriva a Gioita Tauro e poi, per farlo arrivare fino ad Atessa, ci vogliono più di mille euro. Ora si abbatterà questo costo, con evidenti vantaggi per le nostre aziende”.
L’arrivo delle navi container è molto importante e può aprire nuovi scenari di sviluppo. Serve però la sostenibilità economica. “E’ chiaro che ci aspettiamo una risposta da parte delle aziende -ha commentato Rossi-. Nel territorio transitano decine di migliaia di container all’anno”. Affinchè l’operazione sia economicamente vantaggiosa per i vettori deve esserci un traffico di 120 container a settimana. Al Porto di Vasto sono già arrivate le prime apparecchiature e, nella fase di avvio, il personale di Ancona della Frittelli affiancherà quello delle società vastesi.
Giovedì mattina, alle 10.30, il primo container verrà scaricato sulla banchina di riva a Punta Penna da una nave lunga 90 metri, il cui pescaggio, anche a pieno carico, permetterà di operare con la massima sicurezza visto il fondale vastese.