L’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso e tutti gli altri 23 imputati del processo Housework sono stati assolti per non aver commesso il fatto in relazione ai 25 capi di imputazione per i quali la Procura di Pescara aveva chiesto per D’Alfonso una pena di 6 anni di reclusione. Al termine della lettura del dispositivo effettuato dal giudice Antonella Di Carlo nell’aula del Tribunale di Pescara gremita in ogni fila dai sostenitori di D’Alfonso è scoppiato un fortissimo applauso.
“Ho appreso con piacere la notizia dell’assoluzione di Luciano D’Alfonso, figura emblematica della politica abruzzese, a cui sono legato da un’amicizia di vecchia data, nata ai tempi della militanza tra i giovani della Democrazia Cristiana”, è il commento di Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti. “Nel corso di questi ultimi anni ci sono state occasioni per sentirci spesso, a beneficio di un rapporto umano che mi ha fatto felice. Credo che sia stata una sentenza liberatoria che supera le sofferenze affrontate con dignità e determinazione come pochi avrebbero saputo fare. I miei più affettuosi auguri per il futuro politico e l’attività lungimirante dell’amico Luciano”.
Secondo Antonio Menna, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, “è una buona notizia la decisione del tribunale di Pescara di assolvere l’ex sindaco della Città, Luciano D’Alfonso, per non aver commesso il fatto per il presunto giro di tangenti nel settore dei lavori pubblici.
In questo momento sono vicino a Luciano D’Alfonso: finalmente gli è stata restituita la dignità come uomo e come politico.
L’ex sindaco di Pescara in questi anni di gogna mediatica si è sempre professato innocente ed ha sempre creduto nel corso della giustizia. Ora i fatti gli hanno dato ragione, avendo la forza di difendersi nel corso del processo facendo valere i suoi diritti.
La sua assoluzione è una buona notizia per gli abruzzesi, una speranza per tutto l’Abruzzo”.