Prima si erano autosospesi i dirigenti regionali e gli amministratori. Ora sono i giovani del partito a prendere le distanze dalla linea dettata da Casini e Cesa nell’Udc. Il 3 gennaio il direttivo giovanile del partito aveva inviato un documento alla segreteria nazionale in cui chiedeva di rivedere le scelte sulle candidature, che in Abruzzo hanno “premiato la tecnica delle anticamere romane”, a scapito del territorio.
Appello inascoltato. Così, nella riunione del direttivo, sotto la presidenza di Fabio Travaglini, dirigente nazionale e di Gloria Colantoni, Coordinatrice Regionale, e con la partecipazione dei giovani dirigenti delle quattro province, è stato “preso atto che il partito nazionale, ancora una volta sordo alle esigenze dei territori, continua ad umiliare l’Abruzzo e i giovani agendo senza criterio di meritocrazia e rinnovamento generazionale e puntanto su candidature non concordate con la base degli iscritti”.
In vista delle elezioni politiche il partito di Casini si trova a vivere una fase di grande difficoltà, con le prese di posizione dei suoi iscritti. “Visto anche il documento inviato dal direttivo del giovanile alla Segreteria Nazionale in data 3 gennaio, in cui si richiedeva un intervento chiarificatore, e visto il persistere di una gestione contraria alle più elementari norme della democrazia, i dirigenti regionali del movimento giovanile hanno deliberato di prendere le distanze dalla linea politica di Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, riservandosi la libertà di future scelte politiche“. Una frattura che sarà difficile ricomporre.