Cristoforo Colombo ha scoperto l’America nel 1492. Rosanna Di Michele, nel 2012, l’ha conquistata con la cucina abruzzese. L’anno che si sta concludendo, per lei che vive la cucina come una passione, è stato strepitoso. Ormai a New York la conoscono tutti. “Ed è solo l’inizio”, dice sorridendo. La formula è vincente. Esportare le eccellenze abruzzesi oltreoceano per creare un ponte tra i due Paesi. Rosanna è tornata da pochi giorni a Vasto ma già si sta preparando per la prossima “spedizione” a stelle e strisce. “La prima cosa che voglio dire e che devi scrivere a caratteri cubitali è un grazie alla mia famiglia e a Luigi Baiocco dell’agenzia Bagheera. Senza di loro niente sarebbe stato possibile”.
Nel corso del 2012 il progetto di Rosanna “ha fatto passi da gigante. Se il momento è critico per fortuna il food si muove. A me piace cucinare. E sono entrata in contatto con i prodotti d’eccellenza di questa nostra terra. Non posso non citare Francesco Giovannelli, con il suo Feudo delle Ginestre. Ecco, creando questa sinergia si possono ripetere le esperienze straordinarie che ho vissuto a New York. Lì mi riconoscono una grande credibilità per quello che faccio. Nel corso dei mesi sono riuscita a destare anche l’interesse dei mezzi di comunicazione. Così quest’estate è venuta qui in Abruzzo la rivista “La cucina italiana magazine” e sono rimasti affascinati dalle nostre eccellenze, paesaggistiche e culinarie. E soprattutto dall’ospitalità di noi abruzzesi. Hanno apprezzato molto le attività a conduzione familiare, con queste aziende che si tramandano di padre in figlio”.
Con questo rapporto di collaborazione Rosanna è tornata nuovamente negli States. “Mi hanno fatto principessa di loro grandi eventi, dando la possibilità di far conoscere il prodotto made in Abruzzo a giornalisti, imprenditori, fornitori, distributori. E senza inventare nulla, ma semplicemente proponendo le ricette della nostra tradizione. E poi gli appuntamenti con la Niaf, (National italian american foundation), la più grande associazione di italo-americani.Io parlo molto dell’Abruzzo, di Vasto, suscitando l’interesse di tutti. Un appuntamento molto bello è stato quello sulla dieta mediterranea organizzato dall’istituto di cultura italiana. A presiedere c’era il professor Migliaccio e io ho avuto l’opportunità di scegliere il menu da proporre e coordinare la cucina.
Abbiamo parlato di made in Abruzzo anche con Jovanotti che era a New York. L’occasione è stata l’inaugurazione della testata i-ITaly, che riporta tutto ciò che di italiano accade a New York. La cosa straordinaria è che Letizia, l’editor del progetto, è di origini vastesi. Conoscersi nella Grande Mela è stato fantastico”.
Rosanna ha cucinato nei luoghi più importanti della città legati alla presenza italiana. “Sono stata introdotta nei punti vendita storici, come Coluccio, Di Palo. Stiamo facendo conoscere quelle che sono le nostre peculiarità. Questa mia attività continua a destare interesse e suscitare curiosità. Ma deve diventare qualcosa di più grande e concrete, con un ritorno per le nostre aziende, il nostro territorio. Stiamo lavorando per fare in modo che poi gli americani, affascinati da questa terra d’Abruzzo, vengano qui”.
Nel corso della sua ultima permanenza Rosanna ha vissuto anche due eventi significativi. La rielezione di Obama e l’uragano Sandy. “A me Obama piace tantissimo. Il giorno dell’elezione sono stata tutto il pomeriggio al Rockfeller Center. Lì erano tutti per lui. C’erano due finestre che salivano e scendevano man mano che arrivavano i risultati. All’inizio, con Romney in vantaggio, c’era un silenzio assurdo. Poi, quando Obama è andato avanti, hanno tutti esultato. Quello che mi ha colpito molto è stata la compostezza degli americani nell’esultare. Loro sono così, molto composti in ogni reazione che hanno”.
L’arrivo dell’uragano è stata sicuramente una pagina meno piacevole. “Vedere la città paralizzata è qualcosa che fa veramente male. Una città che non si ferma mai era immobile. Però la gente non si è disperata. Hanno tutti seguito le indicazioni di polizia e pompieri. Dove abito io non ho avuto grossi disagi. Più problemi ci sono stati nella downtown. Il giorno del Ringraziamento sono stata a Brooklyn a cucinare per gli sfollati. Sulle strade c’erano montagne di sabbia, molte case coperte o sprofondate”.
Un anno ricco di impegni e di successi, che lancia un 2013 ancora più interessante. Tutto questo per Rosanna non sarebbe possibile senza la forza della famiglia. “Io parto da un principio: quello che si semina si raccoglie. Io prima avevo un impiego pubblico che ho lasciato per dare spazio a mio marito e alle mie figlie. Ho cercato di dare sempre tanto amore, soprattutto alle mie figlie, per far capire loro che l’unione è la prima cosa. E questa unione può esserci anche con un Oceano di mezzo. Io spesso dico che la nostra famiglia vive nel triangolo dell’amore: io a New York, una figlia a Milano, e l’altra figlia con mio marito a Vasto. Mi sto reinventando questa cosa non solo sulla base di una grande passione ma perché l’economia non si muove come avremmo voluto. E allora qualcosa andava fatto. Ma è stato tutto condiviso con la mia famiglia. Quando rientro trovo le mie figlie serene. Anche nelle difficoltà che la vita presenta (e questo Natale ne abbiamo avuto la prova per alcune vicissitudini familiari) l’importante è restare uniti e guardare avanti con un sorriso”.