E’ trascorso meno di un mese da quando 5mila persone sono rimaste a secco per tre giorni. Oggi ancora una volta l’abitato di Cupello è rimasto senz’acqua.
Ad annunciare il grave disservizio è una vettura comunale dotata di altoparlante: la voce registrata parla di rottura della condotta principale. Proprio nei giorni in cui la popolazione aumenta, visto il ritorno degli studenti universitari per il ponte dell’Immacolata Concezione, si verifica un nuovo problema.
“I disservizi idrici oramai sono all’ordine del giorno, la prefettura dovrebbe prendere seri provvedimenti, sta diventando un problema di sicurezza pubblica in particolare per gli anziani usualmente dimoranti in case sprovviste di riserva.
Nel 2012 sembra di essere nel medioevo”, dice G.G. un residente che ha segnalato l’accaduto a ZonaLocale.it.
Il Comune ha annunciato una class action contro la Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 92 comuni su 104 della provincia di Chieti. Aperto nei giorni scorsi uno sportello per presentare le domande di risarcimento danni che verranno convogliate in un’unica azione legale collettiva.
Nel frattempo il Sindaco di Cupello preannuncia anche una querela nei confronti della SASI per attività di sabotaggio di pubblico servizio in conseguenza del quarto fine settimana di mancata erogazione di acqua potabile nel Comune di Cupello.
Inoltre lo stesso lunedì 10 dicembre, in occasione dell’assemblea della Sasi chiederà le dimissioni dell’intero CDA in conseguenza dell’assoluta incapacità professionale, tecnica ed organizzativa dimostrata nella sciagurata gestione di erogazione del servizio.
“E’ inconcepibile che da due mesi consecutivi il fine settimana nel territorio vastese si resti senza acqua – dichiara il sindaco Angelo Pollutri – e cosa ancora più grave è che il Comune di Cupello, che ha annunciato una class action nei confronti della SASI, sia il comune dove puntualmente il sabato e la domenica non c’è erogazione di acqua.
A mio modesto avviso si tratta di una incapacità organizzativa dall’alto, e questi fatti avvengono il sabato e la domenica, giorni nei quali gli impianti sono completamente sforniti di sorveglianza. L’attuale gestione della Sasi è preoccupata esclusivamente nel recuperare crediti, ma non è assolutamente in grado neanche di organizzare un turno di lavoro che garantisca, nei giorni festivi, l’efficienza del servizio.
Ribadisco che l’incapacità organizzativa non è da attribuire ai dipendenti, ma alla incapacità organizzativa del consiglio d’amministrazione”.