L’estate è ormai lontana e già da parecchio non se ne parla più. Di bilanci ne sono stati fatti in abbondanza. Inutile dire che siano stati tutti negativi. Purtroppo sono anni che l’estate vastese sembra non avere né testa né coda. Manca la minima parvenza di progettualità, tutto è improvvisato. L’esempio più eclatante, i festeggiamenti per San Michele: tutto rabberciato nell’ultima settimana e tutto in effetti confuso.
Ma i festeggiamenti per il patrono, che per i vastesi rappresenta anche l’ultimo appuntamento estivo, non dovrebbero essere programmati insieme alla stagione estiva? Invece sono anni che sull’opuscolo estivo il 29 e 30 settembre non si sa mai cosa si fa. Alla fine ci siamo ritrovati la banda in piazza fino a mezzanotte e i ragazzi ad elemosinare un’ora d’aria per poter vivere serenamente il proprio centro cittadino e consumare. Si perchè queste scelte improvvisate tagliano le gambe ai commercianti che soprattutto in questo periodo e in questi eventi hanno assoluto bisogno di movimento attivo. All’una tutti zitti, la musica è finita. Al diavolo i turisti che si lamentano: se si sposta in avanti l’orario del silenzio si perdono i voti dei residenti. Lo sviluppo sempre succube della politica spicciola. Tutta un’estate all’insegna della noia non è degna della nostra città e non è nemmeno più sopportabile per il nostro sistema commerciale.
Inutile fare certe polemiche alla fine della stagione, bisogna parlarne ora per programmare l’estate prossima, capire quello che si vuole fare e con quali soldi. Non fare figure ridicole dicendo che non ci sono fondi e poi si trovano 50.000 euro fuori bilancio e se ne spendono 14.000 per Sergio Caputo. Questo ci meritiamo: lui e la banda come eventi principali. La programmazione dev’essere la parola chiave per far vivere alla città una stagione turistica fiorente.
Ma chi dovrebbe programmarla la prossima estate? Chi sono i personaggi che stanno a capo del nostro turismo? Quelli che la parola “programmazione” forse non sanno neppure cosa significhi. Chi è che sta sbagliando da anni? Perchè dobbiamo continuare a sopportarli?
La piazza si rompe e aggiusta ogni settimana in attesa di dar corso seriamente ad un parco archeologico, oppure dire chiaramente che la cosa non interessa. Siamo ancora qui a capire se ci sono i soldi oppure no. Se quell’opera è utile per il turismo oppure se c’è il terribile rischio di scandalizzare qualcuno al centro. Nessuno si prende la responsabilità e intanto i soldi che non ci sono si gettano al vento. Il fosso marino rimarrà lì se non si interviene oggi per la prossima estate. La maggior parte degli stabilimenti rimarranno chiusi nelle serate estive se già da oggi non ci si accorda e gli si da una svegliata. E che lista potrebbe venirne fuori continuando ad elencare le oscenità sulla nostra “non-organizzazione”!
Pochissime le iniziative di qualità, sempre con la prerogativa della confusione. Si vede subito che non c’è armoniosità tra gli eventi, tutto è affidato all’improvvisazione e alle singole iniziative dei pochi gestori dei locali che organizzavano le serate. Perchè venire a Vasto? Cosa offriamo in più rispetto alle altre mete simili? I vacanzieri sono sempre più informati e con i soldi contati stanno molto attenti a dove andare. Qualche anno fa qualcuno ha detto che Vasto non era una meta per giovani dando un alibi alla scarsa offerta per i ragazzi. Ma forse non è nemmeno una meta per famiglie vista la violenza crescente e la pessima organizzazione dei mezzi di trasporto pubblici così come di molti servizi ricettivi. Forse non è nemmeno un posto più per i morti: il cimitero costa sempre più e le erbacce si tagliano solo per il due novembre, il resto dell’anno sembra una giungla.
Insomma, bisogna affrettarsi (senza esagerare però visto lo stato delle nostre strade) perchè nei prossimi mesi non si facciano gli stessi errori di sempre. Soprattutto gli amministratori scelgano le persone giuste; le scelgano per le loro capacità e non per altri motivi perchè siamo già finiti sul fondo e questi, non sapendo come risalire, stanno scavando sempre più a fondo.
Vasto, prima di quella famosa foto, non era solo la città del brodetto. Ma che scemenze dobbiamo sentire? Vasto è conosciutissima per parecchi motivi, il problema è che tutte le nostre qualità stanno sbiadendo sotto i colpi di chi riesce sempre a trovare scuse per i propri fallimenti.
Non dobbiamo accettare di finire nelle cronache nazionali solo quando qualche squilibrato decide di far fuori qualcuno. Non possiamo rimanere imprigionati nell’incapacità di chi dovrebbe dare lo slancio a tutto un tessuto economico già frustrato. Non possiamo accontentarci di qualche ora d’aria in una stagione mediocre. Dobbiamo evadere da tutto ciò, iniziamo fin d’ora a limare le sbarre del nostro immobilismo.
Angelo Di Cicco