Il cerchio degli inquirenti si chiude in poche ore. E’ sabato notte quando i carabinieri ricevono la chiamata per intervenire in via Anghella 4A. I coniugi Emidio Del Vecchio e Adele Tumini non rispondono da diverse ore al telefono. La figlia Nicoletta, preoccupata, si era anche recata a casa nel tardo pomeriggio, non trovandoli. A tarda sera chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Sono circa le due di notte quando arrivano le pattuglie ed entrano all’interno dell’abitazione posta al piano terra di un condominio. Qui la tragica scoperta. I corpi senza vita dei due anziani sono riversi a terra. Chi li ha uccisi ha cercato di occultarli sotto il letto e utilizzando le coperte. Ha anche cercato di ripulire la scena del crimine dalle tracce di sangue. Poi, chiusa la porta, è andato via.
Le ricerche si concentrano da subito su Marco Del Vecchio, il terzo figlio della coppia. Dalla sera precedente nessuno lo ha visto più. Non è stato trovato in casa al momento dell’arrivo dei carabinieri. E’ lui il ricercato come presunto responsabile dell’omicidio dei suoi genitori. Le pattuglie setacciano il lungo e in largo la città. Prima nelle immediate vicinanze della casa, cominciando da Fosso Anghella, compresa una palazzina in costruzione. Poi, a metà mattinata, i militari intensificano le attività nel centro storico della città. L’auto “civetta” dei carabinieri prima si ferma nei pressi di palazzo d’Avalos. Dopo pochi minuti gli agenti ripartono verso piazza Rossetti, poi proseguono verso sud. Pochi istanti dopo tre auto dell’arma sfrecciano a sirene spiegate verso il comando della Compagnia di Vasto. Hanno identificato e fermato Marco Del Vecchio nei pressi della Loggia Amblingh.
L’arrestato viene fatto scendere dall’auto per essere condotto nella caserma di piazza Dalla Chiesa. Così come aveva fatto al momento dell’arresto continua ad opporre resistenza edi ingiuriare i militari. Per tre di loro saranno necessarie le cure mediche al pronto soccorso. I medici li hanno giudicati guaribili in dieci giorni. All’interno della caserma lo raggiunge il legale difensore, Raffaele Giacomucci. Sarà lui a riferire dell’esito dell’interrogatorio, condotto dal sostituto procuratore Enrica Medori. “Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere”, ha detto il legale. Dagli inquirenti nessuna informazione in più, se non un comunicato stampa a firma del procuratore della Repubblica Francesco Prete nel pomeriggio per confermare l’identità del giovane fermato. In caserma c’è anche la sorella di Del Vecchio, Nicoletta. E’ affranta dal dolore per questa tragica vicenda.
Pochi minuti dopo le 14 Marco Del Vecchio viene trasferito in carcere. Una gazzella dei carabinieri esce sfrecciando dal garage della caserma. Ha i vetri oscurati. Pochi istanti con la sirena accesa e poi via verso la Casa circondariale di Torre Sinello. Dopo la reazione avuta dal giovane al momento dell’arresto il procuratore Prete ha disposto una stretta sorveglianza. “La Procura – ha spiegato Prete – 
nell’ordinare la sua restrizione in carcere, ha raccomandato una adeguata 
collocazione del detenuto e la sua continua vigilanza”. Oggi l’avvocato Giacomucci dovrebbe vedere il suo assistito. C’è anche l’autopsia da svolgere. Probabilmente ci vorranno due giorni per completare le operazioni. Poi saranno gli inquirenti a decidere i tempi con cui procedere.