E’ una domenica mattina di dolore in via Anghella. Il grigio del cielo sembra essere in simbiosi con l’umore di chi abita da queste parti. “Proprio ieri avevamo parlato ed Emidio mi diceva che erano tre mesi che si era rotto la gamba”, racconta un signore che abita qui. Le grida che si sono udite ieri pomeriggio e che sono poi sfociate nel terribile delitto, non hanno destato preoccupazione più di tanto in chi le ha udite.
“Spesso si sentivano grida durante i litigi”, racconta un altro signore. “Litigavano col figlio – raccontano- che chiedeva sempre loro i soldi. Non ha un lavoro”. Poi, sconsolati, dopo aver dato un’occhiata alla porta dell’abitazione attraverso cui i carabinieri entrano ed escono con il materiale recuperato, vanno via.
Qualcuno si affaccia ai balconi del palazzo. Ma in pochi hanno voglia di parlare. Tutti ricordano Emidio e Adele come due persone buone e semplici. I loro corpi senza vita, rimasti in casa per diverse ore prima che venisse dato l’allarme, sono stati portati già via. Ora sarà la magistratura a decidere quando potranno essere celebrati i loro funerali, per rendere l’ultimo saluto a questa coppia di anziani che ha trovato la morte in modo così brutale.