Nei giorni scorsi gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto sono stati impegnati in un’importante operazione sulla filiera commerciale della pesca. “L’operazione -spiega il tenente di vascello Giuliano D’Urso– è stata effettuata per favorire la prevenzione di comportamenti illeciti a tutela delle risorse ittiche e dei consumatori”. Sono stati impiegati 10 umoni in vari nuclei ispettivi, per un controllo accurato di piccola e grande distribuzione, sia all’ingrosso che al dettaglio, ristorazione, mense scolastiche, punti di sbarco, ed anche in mare.
Nei quattro giorni di controlli “sono stati elevati complessivamente 8 verbali di contestazione per violazioni amministrative, per un ammontare totale di circa € 15.000, 5 sequestri amministrativi per un totale di 30 kg di prodotti ittici e 18 tubi per la pesca dei polpi. In particolare è stato elevato ad un peschereccio operante con reti a strascico un verbale di 4.000€ per pesca in zona non consentita operando a circa 2 miglia invece delle previste 6 miglia, con conseguente assegnazione di 6 punti sulla licenza di pesca, 6 punti al marittimo comandante dell’unità, sequestro degli attrezzi da pesca e del pescato. Il pescato, dopo la prevista ispezione sanitaria ed essere stato dichiarato idoneo al consumo umano, è stato donato in beneficienza alla mensa Caritas e alla casa famiglia Genova Rulli di Vasto”.
Nel corso delle verifiche “il personale della Guardia Costiera non solo ha controllato il rispetto delle norme per prevenire frodi commerciali a danno del consumatore finale (come ad esempio pubblicità ingannevole, somministrazione e/o vendita illegale di prodotti decongelati per freschi o di “aliud pro alio”) -spiega ancora il comandante D’Urso- ma anche il rispetto delle norme sulle taglie minime e le specie protette, sulla tracciabilità, sull’etichettatura e sulla materia igienica-sanitaria”.
Oltre alle contravvenzioni elevate sono emersi anche aspetti positivi. “Si sottolineano, inoltre, le generali buone condizioni igienico-sanitarie di conservazione del pescato -spiega D’Urso-, accuratamente verificate dai responsabili del servizio veterinario della locale Azienda Sanitaria, sempre solleciti nel garantire un intervento tempestivo sul campo, quando si è reso necessario.
A seguito delle attività di controllo intensificate nei mesi precedenti, si è avuto modo di constatare una maggiore osservanza della normativa vigente da parte di tutti i soggetti che operano lungo la filiera ittica”.