Oltre 500 operai rimarranno a casa da domani al 4 novembre alla Pilkington di San Salvo. Sono gli effetti dei contratti di solidarietà cui la multinazionale del vetro per auto è costretta a ricorrere visto il costante calo della produzione.
Le prossime settimane saranno le più difficili, visto che al normale decremento del mercato dell’auto che si registra a fine anno si aggiungerà la crisi economica sempre più pesante per tante famiglie. Se non si riesce ad arrivare a fine mese, è difficile pensare a spendere migliaia di euro per comprarsi l’automobile.
Il nuovo periodo di stop è iniziato già da lunedì scorso. Ma da domani si svuoteranno i reparti Laminati e Crs. Saranno in totale oltre 500 i lavoratori che resteranno a casa per 10 giorni. Percepiranno l’80% della paga base. Portafogli sempre più vuoti per centinaia di persone. E sarà così fino a dicembre. La prossima settimana si riuniranno la Rsu (rappresentanza sindale unitaria) e i leader provinciali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil per fare il punto della situazione ed elaborare le controproposte da presentare all’azienda, che nell’ultimo incontro ha parlato di tagli: riduzione degli sprechi e dell’utilizzo di energia.
Oltre agli stipendi già tagliati in virtù dell’accordo di solidarietà (lavorare meno, accettando una riduzione dello stipendio, ma lavorare tutti) sottoscritto dai sindacati confederali e fortemente contestato dai Cobas.
“Da dicembre del 2011, quando abbiamo firmato l’intesa sulla competitività, a fare i sacrifici sono stati sempre e solo gli operai”, polemizza Emilio Di Cola, della segreteria provinciale Filctem-Cgil. “Non possiamo accettare che i lavoratori rimangano a casa per due settimane al mese”.