“Aspettiamo il Partito democratico”. La soluzione del problema non è vicina. Luciano Lapenna lo fa capire con una battuta che restituisce la patata bollente nelle mani del leader regionale del Pd, Silvio Paolucci, e del segretario cittadino, Antonio Del Casale.
Nelle ultime due settimane, vale a dire da quando il Psi ha chiesto un assessorato e sono cominciate le consultazioni con le forze politiche della maggioranza, è calato il gelo tra il sindaco di Vasto e il suo partito. Del resto, il 10 ottobre scorso era stato Paolucci a mettere le mani avanti: “Il rimpasto? Non è un problema del Pd. Sarà una vicenda che riguarderà il Partito democratico nel momento in cui il sindaco prenderà delle decisioni e ci interpellerà. Noi vogliamo difendere i nostri assessori. Nella Giunta municipale di Vasto ci sono 3 assessori per altrettanti monogruppi”, ossia Giustizia sociale, Italia dei valori e Rifondazione comunista, che hanno un solo consigliere comunale. “Allora chiediamo: il sindaco che posizione prende rispetto ai 3 monogruppi? Se il sindaco vorrà, ne parleremo con lui”.
Parole che Lapenna non ha gradito per niente. Stesso discorso vale per le dichiarazioni rilasciate proprio in quei giorni a ZonaLocale.it da Del Casale.
Il primo cittadino, come era prevedibile, non ha ottenuto da nessuno la disponibilità a fare un passo indietro. A questo punto, qualsiasi tassello dovesse togliere dal complicato puzzle del centrosinistra rischia di far saltare tutti gli altri pezzi. Dopo aver formato il gruppo in Consiglio comunale (con Gabriele Barisano, Luigi Masciulli e Corrado Sabatini) i socialisti hanno avanzato tre richieste al sindaco: rilancio dell’azione amministrativa, un assessorato per il Psi e la riduzione del numero degli assessori da 7 a 6. Se dovesse esaudire tutte le richieste, Lapenna dovrebbe tagliare due teste. “Masciulli ha dato la sua disponibilità a fare l’assessore”, confida Rocco Cerulli, che quella carica l’ha ricoperta per un paio d’anni tra il 2007 e il 2009, anno del rimpasto in cui furono silurati lui, Eliana Menna e Francescopaolo D’Adamo.
Ora il Psi vuole un altro rimpasto per rientrare in Giunta. Questo creerebbe problemi seri al sindaco. L’alleanza che lo ha sostenuto alle elezioni 2011 si sfalderebbe. “I socialisti si sono presentati tutti e tre in liste diverse: Pd (Barisano), Giustizia sociale (Masciulli) e Idv (Sabatini. Ora non possono pretendere nulla. Troppo facile cambiare casacca per poi passare all’incasso”, fanno muro gli altri cinque partiti della coalizione.
Lapenna stuzzica il Pd – “Aspettiamo il Pd”, è la frecciata che Lapenna lancia al suo partito. “La maggioranza deve farmi capire cosa vuol fare. Devo acquisire la volontà di tutti i partiti”. Però “se decide il sindaco, un partito non può dire no”.