Sarà un inverno duro, difficile. E anche a Natale bisognerà stringere la cinghia. Prospettive che saranno simili in tutte le aziende del Vastese. Ma alla Pilkington da ieri i lavoratori sono certi che le prossime settimane saranno le più difficili, visto che al normale calo del mercato dell’auto che si registra a fine anno si aggiungerà la crisi economica sempre più pesante per tante famiglie. Se non si riesce ad arrivare a fine mese, è difficile pensare a spendere migliaia di euro per comprarsi l’automobile.
“Ogni mese i dati dell’automotive sono un bollettino di guerra”, allarga le braccia Mauro Del Piano della rappresentanza sindacale unitaria Filctem-Cgil della Pilkington, la multinazionale che a San Salvo produce vetro per automobili.
Ieri si sono riuniti azienda e sindacati. La dirigenza è stata chiara: da qui a fine anno non sono previsti incrementi di produzione, anzi si rischia un nuovo calo. Questo significa un’ulteriore applicazione dei contratti di solidarietà, con 600 operai che rimarranno a casa complessivamente per 30 giorni nei prossimi due mesi e mezzo. Il settore del temperato già ha ridotto la marcia degli impianti passando da quattro a tre turni, stesso discorso per il Tgh.
A ottobre i lavoratori dei laminati resteranno fermi in parte dal giorno 21, in parte dal 26, quelli del Crs dal 22. Sempre nel reparto laminati (circa 400 dipendenti) 10 giorni a novembre e 15 dicembre. Al Crs due settimane a novembre, altrettante a dicembre.
“Siamo preoccupati”, ammette Del Piano uscendo dal confronto sindacati-azienda. “Bisognerà stringere i denti. Sarà un Natale povero per i lavoratori”, costretti a dire sì ai contratti di solidarietà per evitare licenziamenti. Lavorare meno, accettando il 20% di stipendio in meno, ma lavorare tutti. Ma col trascorrere delle settimane per le famiglie si fa sempre più dura.