Daniele Parente contro Davide Parente. I due fratelli della pallacanestro vastese sabato di troveranno contro nell’incontro del campionato di divisione nazionale A tra Arcanthea Lucca (Davide, 29 anni) e Pms Torino (Daniele, 34 anni). Non è la prima volta che accade. Già due anni fa, quando Davide giocava a Recanati, ci fu una doppia sfida, con una vittoria a testa. Li abbiamo chiamati alla vigilia di questa sfida per un’intervista doppia.
Quand’è stata la prima volta in cui hai giocato a basket?
Parente jr. (Davide). Mi hanno messo la palla in mano a 2-3 anni. Poi andavo a vedere mio padre che giocava al palazzetto e avevo sempre un pallone a spicchi con me.
Parente sr. (Daniele). A 5 anni all’Oratorio salesiano. Ovviamente c’era il mitico Pasquale Granata.
La prima volta che hai giocato con tuo fratello?
P jr. Diciamo che quando lui ha iniziato ad andare fuori, quando rientrava a casa io lo sfidavo sempre. Ne nascevano partite molto goliardiche, in cui sistematicamente mi distruggeva.
P sr. Sempre all’Oratorio, quando Davide aveva 7-8 anni.
Qual è stata la tua prima esperienza vera nel basket?
P jr. A 15 anni sono andato a Pescara. Era la prima volta fuori casa. Poi è arrivata la chiamata di Ragusa in serie A e da lì è partito tutto.
P sr. A 15 anni sono andato a Livorno, il primo passaggio importante del mio percorso.
Il ricordo del momento più bello che hai condiviso con tuo fratello?
P jr. Ce ne sono tanti, a cominciare dalle nostre vittorie individuali. Ma se devo sceglierne uno è l’abbraccio che ci siamo scambiati 2 anni fa prima dell’inizio della partita in cui ci siamo incontrati.
P sr. Il momento più bello è sicuramente la prima volta in cui abbiamo giocato contro.
E il ricordo più brutto?
P jr. Siamo due persone positive, quindi cerchiamo di accantonare i ricordi brutti.
P sr. Fortunatamente o sfortunatamente non abbiamo mai giocato molto contro, sia per la differenza d’età che di categoria, quindi ricordi brutti non ce ne sono.
Chi è più forte?
P jr. Lui. La sua carriera parla da sé.
P sr. Lui!
Un pregio di tuo fratello?
P jr. Daniele si fa ascoltare e volere bene da tutti anche parlando poco.
P jr. Gioca sempre divertendosi. In questa categoria, se trova la situazione adatta, è un top player.
Un difetto?
P jr. A volte è pessimista.
P sr. Dal punto di vista cestistico ti dico che ogni giocatore ha i propri difetti. Lui è così bravo da farli sparire di fronte ai suoi pregi.
Fuori dal campo che rapporto avete?
P jr. Più che fratelli siamo due amici. Ci sentiamo spesso, ci raccontiamo le cose, parliamo molto.
P sr. Un buon rapporto. Purtroppo ci vediamo poco, solo d’estate o durante le feste. Quando siamo a casa trascorriamo molto tempo insieme. Con il passare del tempo anche la differenza d’età è meno rilevante.
Sabato in campo come vi affronterete?
P jr. Abbiamo lo stesso ruolo, quindi credo che ci marcheremo a vicenda, a meno che gli allenatori non decidano altre soluzioni tattiche.
P sr. Sarà una partita difficile, che certamente non si riduce a Davide contro Daniele o Daniele contro Davide. Io entrerò dopo, vediamo come va. Di certo per noi Davide è il giocatore da seguire con più attenzione.
Cosa senti di aver imparato da tuo fratello?
P jr. L’etica lavorativa, il doversi sempre mettere sempre in discussione.
P sr. Vorrei avere la sua voglia di giocare divertendosi in campo.
Vi vedremo mai un giorno giocare insieme a Vasto?
P jr. Non sarebbe male. Il nostro sogno è quello di giocare insieme. Farlo a Vasto sarebbe la ciliegina sulla torta.
P sr. Beh, io ho un po’ di anni più di Davide. A lui auguro di giocare a questi livelli altri 10 anni. Per me sarà più difficile. Però mai dire mai, tutto può succedere!