Dove prima c’era la sabbia ora ci sono solo pietre. Lenta e inesorabile, l’erosione avanza sulla spiaggia di Vasto, che si assottiglia. Il mare si sta mangiando la parte settentrionale dell’arenile. Gli effetti si vedono soprattutto sullo spicchio più a Nord, dove d’estate si cammina sulle pietre. Ieri mattina il mare limpido svelava il fondale pieno di ciottoli.
“L’erosione è evidente e lo sarà ancora di più se verrà ampliato il porto di Punta Penna”, avverte Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci. Fin dal 2007, anno di presentazione del progetto, gli ambientalisti si oppongono al raddoppio del bacino portuale di Vasto. Ora che l’iter si avvia alla conclusione, tornano alla carica. Nonostante porto e spiaggia di Vasto Marina siano distanti oltre 10 chilometri, “l’allungamento del molo velocizzerà il processo di erosione già in atto”, sostiene Salvatorelli. “Attualmente l’assottigliamento della spiaggia procede lentamente e, nella situazione attuale, a un certo punto si arresterà a Vasto Marina. Il danno maggiore lo sta facendo più a Nord. Ma in futuro, con i pennelli portuali sempre più sporgenti in mare, i danni alla marina saranno molto gravi. E a quel punto irreparabili”.
Il raddoppio del porto, conferenza del 5 ottobre – “Siamo in attesa dell’ultimo atto della Regione Abruzzo. Entro un mese sarà possibile l’adozione formale del Piano regolatore portuale”, annuncia il tenente di vascello Giuliano D’Urso, comandante della Guardia costiera di Vasto. Un altro tassello nella complessa procedura che dovrà condurre all’ampliamento del porto di Vasto attraverso la costruzione di un secondo bacino in continuità con quello esistente.
L’iter – Il progetto, redatto dalla società Modimar di Roma, fu presentato nel 2007 nell’auditorium dell’Agenzia della promozione culturale, suscitando le polemiche degli ambientalisti, per niente contenti della prospettiva di verer aumentare il traffico di navi di fianco e davanti alla riserva naturale di Punta Aderci. A distanza di 5 anni mancano ancora tre tasselli: “Entro un mese l’adozione formale del Piano regolatore del porto di Punta Penna”, scandisce i tempi D’Urso: “Poi gli atti saranno trasmessi al Consiglio superiore dei Lavori pubblici, quindi passeranno di nuovo alla Regione per la fase finale di approvazione, che dovrà procedere di pari passo con le autorizzazioni ambientali. Il Piano regolatore portuale è stato già sottoposto a Valutazione ambientale strategica. I singoli piani esecutivi subiranno le stesse procedure ambientali”, chiarisce l’ufficiale.
I fondi – Il costo preventivato 5 anni fa per il raddoppio del porto di Vasto è di 145 milioni di euro. Al momento, l’unica opera preliminare già ultimata è l’ampliamento della banchina di levante. E’ lì che dovrà agganciarsi il secondo bacino. Mancano tanti soldi. “Ieri – racconta il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna – ci siamo riuniti al consorzio industriale, attivandoci per avere i fondi da Roma. Abbiamo anche esaminato altre problematiche inerenti lo scalo marittimo di Punta Penna. Il Patto territoriale stanzierà un milione 300 mila euro, con i fondi Fas”, finanziamenti per le aree sottoutilizzate, “avremo un altro milione 800mila euro. L’obiettivo è realizzare le opere necessarie entro 24 mesi dall’approvazione del progetto”.