Nella zona industriale di Punta Penna la situazione occupazionale si fa sempre più critica. A lanciare l’allarme è Ivo Menna, della lista civica La Nuova Terra: “Lo stabilimento che produce buste di carta si è trasferito all’estero, personale di mobilità anche alla Vasto Legno, mentre la Fox Petroli ha circa 40 dipendenti in cassa integrazione da oltre un anno”, fa notare l’ambientalista.
“Nel territorio vastese il grido d’allarme che arriva da Pilkington e Denso è molto sesio, altre fabbriche hanno chiuso i battenti o sono in procinto di chiudere. Settori come commercio e turismo accusano crisi e perdite nei consumi giornalieri, nessun piccolo spiraglio per nuove occupazioni, anche se precarie o flessibili. Non si vedono azioni, iniziative private o del Governo nazionale, o regionale, e via scalando, che riescano ad attivare un piano o un programma di investimenti in nuovi settori industriali, come quello delle energie, del risanamento del territorio, di un piano che preveda su tutta l’edilizia esistente, pubblica e privata interventi di riqualificazione. Insomma siamo in piena recessione economica.
Avevamo atteso anche a Vasto, la città più grande della provincia di Chieti, l’arrivo del sottosegretario Martone per sentire da lui quali proposte nuove il Governo avrebbe messo in atto: ma pare che questa attesa debba andare delusa. Eppure riteniamo, e tutti a parole ritengono, che la questione del lavoro dei suoi diritti e della sua rappresentanza (ma chi li rappresenta in questa fase? Pd, Pdl, altre formazioni politiche?) debba essere l’argomento centrale della nuova fase sociale e politica”.
Ma se di San Salvo e della Val Sinello si è parlato tanto, molto meno lo si è fatto riguardo alle difficoltà dei lavoratori della zona industriale di Vasto: “Ad oggi – sottolinea Menna – sull’area industriale di Punta Penna non conosciamo se vi sono o vi sono stati progetti di nuovi insediamenti industriali se non quella di Histonia Energy che dovra’ produrre energia e che certamente non potra’ risolvere il problema occupazionale della citta’, come d’altronde il progetto in fase di realizzo di un cementificio. Unica certezza e’ che queste probabili realizzazioni – sostiene l’ambientalista – non porteranno alcun beneficio al territorio ma soltanto danni all’ambiente e all’industria del turismo.
Avevamo lanciato, qualche mese fa, un invito presidente di AssoVasto, Gabriele Tumini e al presidente di Confindustria, Paolo Primavera, di organizzare immediatamente un incontro con tutte le aziende del territorio, con i sindaci del comprensorio vastese, con gli attuali consiglieri regionali in carica, con il presidente provinciale, con l’assessore all’Industria e Commercio della Regione Abruzzo, con il commissario del nucleo industriale, con il Presidente della Regione Chiodi, con le organizzazioni sindacali, con l’arcivescovo metropolita Bruno Forte sempre attento alle questioni del lavoro. Un incontro per discutere anche del delicato rapporto e conflitto tra lavoro e ambiente. Discutere della ipotesi di investire risorse sulla innovazione, formazione, studio e ricerca. Su questo vorremmo la pronuncia delle forze politiche e forze sociali sui rimedi e le iniziative di intervento”.