Meno tasse per le aziende. Ancor meno per quelle che assumono. Lo ha deciso la Giunta comunale di San Salvo, che porterà domani in Consiglio comunale due questioni fondamentali: gli equilibri di bilancio e le aliquote dell’Imposta municipale unica, che ha preso il posto della vecchia Ici.
La pressione fiscale sulle industrie di Piana Sant’Angelo scenderà dal 9 al 7,6% e verrà ridotta al 7,2 per le aziende che creeranno nuova occupazione assumendo lavoratori.
Non pagherà neanche un centesimo di Imu chi aprirà una nuova impresa sul territorio comumale di San Salvo.
Per le abitazioni, invece, le aliquote sono del 4,5% sulla prima casa e dell’8,9 sulle seconde. Cresceranno per banche, istituti di cambio e assicurazioni.
“Abbiamo introdotto il concetto di premialità”, commenta il sindaco, Tiziana Magnacca. “La nostra priorità, in questo momento di crisi economica e di incertezza è fare il possibile per dare respiro alle aziende, in modo che possano continuare nel proprio lavoro garantendo, e magari aumentando, i livelli occupazionali. Non abbiamo voluto agire sui redditi, per evitare che continuassero a pagare di più, sempre coloro che dichiarano tutto ciò che guadagnano. Abbiamo preferito indirizzarci sulle seconde case, pur non applicando i massimi che la legge prevedeva, perché è comunque giusto che chi ha di più, contribuisca in modo maggiore”.
La scorsa estate, in una seduta del Consiglio comunale dedicata al problema occupazione, Graziano Marcovecchio, presidente del cda della Pilkington di San Salvo, aveva chiesto la riduzione della pressione fiscale ritenendolo uno degli elementi necessari per ridurre i costi e rendere competitivo lo stabilimento di Piana Sant’Angelo che, pure essendo il più grande della multinazionale nipponica, ha risentito pesantemente della crisi mondiale e soffre per la competizione interna con le altre fabbriche del gruppo Nippon sheet glass.