Contratti di solidarietà per circa 500 operai a partire da lunedì prossimo e fino al lunedì successivo. Tranne che per il reparto Accoppiato del Crs, in cui la durata sarà estesa a due settimane. Alla Pilkington di San Salvo quasi un terzo dei lavoratori si vedrà ridurre l’orario di lavoro e, di conseguenza, anche lo stipendio, che scenderà all’80% della paga base.
Questo prevedono gli accordi tra i sindacati confederali e l’azienda che produce vetro per automobili nella zona industriale di Piana Sant’Angelo. Un’intesa fortemente osteggiata dai Cobas, che nei giorni scorsi hanno attaccato a testa bassa Cgil, Cisl e Uil. Ne è nato un botta e risposta polemico. Ma intanto i contratti di solidarietà sono cosa fatta. La multinazionale giapponese, in crisi profonda dal 2008, come tutte industrie del settore automobilistico, deve ripianare un bilancio in pesante passivo: un rosso da oltre 3 miliardi di euro.
A farne le spese sarà principalmente il personale, che dovrà stringere la cinghia. Niente salario accessorio e taglio del 20% della paga base per circa 500 operai dei settori Accoppiato, Tgh, Float lato freddo (per la durata di una settimana) e l’Accoppiato del Crs (2 settimane). Si comincia lunedì prossimo. E’ lo specchio delle difficoltà in cui versa il colosso nipponico, che ha già ridotto il personale e lo farà ancora, visto che alla “Bravo”, stabilimento satellite della Pilkington di San Salvo, non sono stati rinnovati i contratti di 10 lavoratori e a breve toccherà la stessa sorte ad altri 30. Ma, allo stesso tempo, “è prevista la stabilizzazione di 60 precari. Tra questi anche le donne”, spiega Emilio Di Cola, della segreteria provinciale della Filctem-Cgil.
La situazione è tutt’altro che rosea dal punto di vista occupazionale. Nel comparto automobilistico le situazioni di sofferenza sono ancora tante e l’uscita dalla crisi non sembra certo a portata di mano. Le aziende del Vastese chiedono alle istituzioni di fare la loro parte, attraverso la riduzione dell’Imu, l’imposta municipale unica, e investendo nelle infrastrutture. “Solo garantendo trasporti adeguati, attraverso il potenziamento del porto di Vasto e la realizzazione di un’efficiente linea ferroviaria tra Punta Penna e Piana Sant’Angelo – ammoniscono i sindacati – possiamo essere competitivi con gli altri stabilimenti europei dello stesso gruppo”.